Per le festività pasquali Carteggi Letterari si prende una piccola pausa proponendo nuovamente ai suoi lettori i primi 4 carteggi della serie. Buona lettura.
Cari,
più mi sforzo più non trovo un ricordo distinto sull’evenienza dello scrivere in versi, non trovo neppure un’identità definita, neanche me ne stupisco essendo siciliano. Sì, perché la Sicilia non ha un’identità, è lo specchio di se stessa. Circondata dal suo mare, l’isola è stata sempre soggetta alle invasioni più disparate, diventando crogiolo indefinito, metamorfosi di culture, diversificazione che ha prodotto ambivalenze, le quali hanno un riscontro nei caratteri del tipo “siciliano”: ribelle ma disposto al compromesso, eclettico, sensuale e gelidamente aristocratico. Vanitoso, arrogante e in ugual misura servile. Insomma tutto fuorché stabile. C’è un fondo di risentimento, a mio avviso, che segna qualunque attività siciliana compresa la scrittura. Continua a leggere “Carteggio II: Gianluca D’Andrea”